Che cos’è l’obesità?
L’Obesità è una malattia cronica multifattoriale che deriva dall’interazione di fattori genetici, ambientali, sociali, comportamentali, culturali e metabolici. E’ una delle patologie più diffuse nell’ambito delle società industrializzate: si calcola che nei paesi occidentali oltre il 20% della popolazione abbia un eccesso ponderale patologico.
Secondo il Fact sheet n. 311 – Obesity and overweight – Updated January 2015 pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), globalmente nel 2014 1,9 miliardi di adulti (età maggiore di 20 anni) erano in sovrappeso e di questi circa 600 milioni obesi.
L’obesità, come tutte le malattie, accorcia la durata della vita e ne peggiora la qualità. Gli obesi infatti tendono facilmente a sviluppare malattie correlate quali diabete, ipertensione, dislipidemia, patologie cardio-vascolari, insufficienza respiratoria, ictus, tumori dell’endometrio, della mammella, della prostata e del colon.
L’obesità, inoltre, peggiora la qualità della vita (ad esempio favorendo artropatie) e provoca disagio sociale e psicologico a causa del pregiudizio che si è creato intorno ad essa: gli obesi sono considerati poco attivi, poco volenterosi e incapaci di prestazioni fisiche.
Sono, dunque, molteplici i motivi per cui è necessario ridurre il peso in eccesso di un individuo malato di obesità.
Chi è a rischio?
Il metodo più semplice e veloce per quantificare sovrappeso e obesità è calcolare l’indice di massa corporea (BMI) che si calcola dividendo il peso in Kg per il quadrato dell’altezza in m2:
Peso in Kg/(altezza in m)2
ne deriva che
Sottopeso BMI inferiore a 18.5
Normopeso BMI compreso tra 18.5 – 24.9
Sovrappeso BMI compreso tra 24.9 – 29.9
Obesità I grado BMI compreso tra 30 – 34.9
Obesità di II grado BMI compreso tra 35 – 39.9
Obesità di III grado BMI maggiore di 40
Super-Obesità BMI maggiore di 50si definisce
Un altro metodo utile per determinare il rischio di sviluppare patologie associate all’obesità è la circonferenza addominale che fornisce la misura del grasso localizzato in sede intraddominale.
I valori (cut-off) sono specifici per il sesso: negli uomini >102cm e nelle donne >88cm.
Dunque, i soggetti a rischio sono coloro che hanno un BMI maggiore di 30kg/m2 o una circonferenza addominale superiore ai valori normali.
Quali sono i trattamenti efficaci?
Esiste un’ampia varietà di opzioni efficaci per aiutare i soggetti in sovrappeso o obesi :
• Dieta ipocalorica e ipolipidica
• Terapia comportamentale
• Terapia farmacologica
• Terapia chirurgica
L’obiettivo comune è la perdita di peso in eccesso e il mantenimento di questo nel tempo.
Se in soggetti in sovrappeso l’interazione di due o più terapie mediche possono essere di aiuto, negli obesi gravi la chirurgica è l’unica terapia in grado di apportare risultati incoraggianti e duraturi. Non è escluso che dopo l’intervento è indispensabile per il paziente seguire un programma integrato di guida nutrizionale, attività fisica e terapia del comportamento.
Per chi l’intervento chirurgico?
La chirurgia che cura l’obesità grave, chiamata chirurgia bariatrica, è riservata a pazienti motivati con rischi operatori accettabili e che abbiano secondo le linee guida internazionali:
1. Età compresa tra 18 e 65 anni.
2. Eccesso di peso pari a 45kg rispetto al peso ideale o un B.M.I uguale o maggiore di 40 oppure un BMI>35 ma affetti da patologie correlate (diabete, cardiomiopatie, osteortopatie etc)
3. Comprovati tentativi dietetici e nutrizionali (con o senza medicinali).
4. Escluse patologie endocrine e gravi disturbi psichiatrici.
5. Non facciano abuso di alcool e droghe.
6. Non siano affetti da malattie neoplastiche.
Tali indicazioni standardizzate sono orientative e soggette a modifiche qualora sia necessario, infatti il chirurgo considera ogni singolo paziente, il suo inserimento sociale e culturale, le motivazioni, la voglia di collaborare e il supporto familiare e quindi, mira principalmente a garantirgli un adeguato e duraturo calo ponderale e una migliore qualità di vita.